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U’ sapiti com’è… – Domenica 30 ottobre 2022 – ore 18:00

Il festival parte domenica 30 ottobre, alle ore 18, con “U sapiti com’è” di Francesca Sabàto Agnetta, un classico, già cavallo di battaglia di Angelo Musco e anche del compianto attore Gilberto Idonea, padre di Alessandro“‘U sapiti com’è”, oltre ad Alessandro Idonea che interpreterà Cola, nel ruolo che fu di suo padre Gilberto del quale riprende anche la regia, – «e per il quale – dice – non potrò non tenere conto della sua grande lezione di umanità» – vedrà in scena Manuela Ventura, Giovanna Criscuolo, Bruno Torrisi, Loredana Marino, Angela Sapienza, Nellina Fichera, Tommaso Testa Ventura, Enrico Pappalardo, Pietro Privitera, Giovanni Rizzuti, Chiara Seminara e Nino Signorello.

“‘U sapiti com’è” è l’omaggio che la sua compagnia riserva a Gilberto Idonea, portando in scena lo spettacolo che più di ogni altro lo ha identificato, e con il quale ha incantato gli spettatori di tutto il mondo. Con “U sapiti com’è” la scrittrice e drammaturga palermitana Francesca Sabàto Agnetta (1877-1943), esaltava il concetto di “diversità”, quando è valore aggiunto e non difetto, ed è parte integrante della persona. Una pièce tragicomica basata su un vincente visione del teatro come divertimento e riflessione, a metà strada tra finzione e realtà. Dalle note di regia di Gilberto Idonea: «Perché Angelo Musco, attore comico per eccellenza, amava particolarmente questo testo che è più un dramma che una commedia, e se fa ridere lo fa a denti stretti? Perché Musco, umile ragazzo che viveva in un quartiere povero di Catania, aveva quale amico un disabile di cui ne apprezzava l’umanità e che non riteneva giusto che la sua famiglia lo tenesse nascosto quasi come un senso di colpa di cui vergognarsi e pertanto suggerì, e in parte dettò, questa pièce alla Agnetta portandola con grande successo in tutto il mondo. Il tema affrontato è quello della “diversità” che si veicola, in maniera non sempre positiva, nella nostra società globale. Lo spettacolo coniuga comico e tragico in un perfetto equilibrio che mai travalica nel patetico».